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30 apr 2007

Poesia giapponese

Le fessure nel tetto di giunchi
del riparo di fortuna
eretto tra le risaie in autunno
fan sì che le maniche delle mie vesti
si aspergano senza sosta di rugiada.

Imperatore Tenji (626-671)


*


Sembra che la primavera sia terminata
e che sopraggiunta sia l'estate
visto che candide vesti di gelso
sono stese ad asciugare
sul divino monte Kagu.

Imperatrice Jito (645-702)


*


E' dinanzi al candore
della brina
che imperla
il ponte delle gazze
che mi accorgo che la notte è ormai fonda.

Yakamochi (718-785)


*


Per te
mi reco nei campi primaverili
a raccogliere teneri germogli
mentre sulle mie maniche
incessante cade la neve.

Imperatore Koko (830-887)


*


Nei villaggi di montagna
l'inverno è tanto malinconico
al pensiero che
la gente più non verrà
e le piante appassiranno.

Minamoto no Muneyuki (m. 939)


*


Paragonate
ai sentimenti che provo
da quando ti ho conosciuto
le pene d'amore del passato
non mi sembrano più tali.

Atsutada (906-943)


*


Mi chiedo se tu sappia
quanto interminabile sia l'attesa
da quando la sera
in lacrime da sola mi corico
fino al sorgere del sole.

Madre di Michitsuma (seconda metà del X sec.)


*


Se contro i miei desideri
in questo mondo di sofferenze
a lungo vivessi
ciò che rimpiangerei di più
sarebbe la luna nel cuore della notte.

Sanjo, imperatore abdicatario (976-1017)


*


Per quanto mi addolori
che la solitudine e l'astio
impediscano alle mie maniche di asciugarsi
ancor più mi rincresce che il mio onore
si macchi per amore.

Sagari (prima metà XI sec.)


*


Per quanto la tua promessa d'amore
fosse per me vitale
come la rugiada lo è per l'artemisia
anche l'autunno di quest'anno
è ormai passato.

Fujiwara no Mototoshi (1060-1142)


Poesie tratta dal libro "Personale di KAtaoka Shiko. Lo spirito giovane della calligrafia classica"
Edizione GoBook 2006

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scritto da anila resuli | Comments (0)


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